La fede cristiana afferma che la morte non annulla i legami tessuti tra gli uomini. Fin dall’inizio, i cristiani credevano che i loro defunti rimanessero presenti, non in forma spettrale, ma nella comunione dei santi.
Ciò che le storie moderne esprimono in termini vividi – come le parole di Gandalf ne Il Signore degli Anelli o le scene di dialogo con i morti in Harry Potter – esprime una verità più antica: “la morte non è che un passaggio”, e i morti continuano a vivere. “Egli non è il Dio dei morti, ma dei viventi. Perché tutti vivono per lui” (cfr. Lc 20,38). Questa comunione si manifesta in particolare nella preghiera per i defunti e in modo più evidente nella celebrazione dell’Eucaristia.
La messa, attualizzazione del sacrificio di Cristo
L’Eucaristia rende presente, in modo sacramentale, l’unico sacrificio di Cristo offerto una volta per tutte sulla croce. Essa apre, per ogni credente, l’accesso al mistero della salvezza compiuto nel Triduo pasquale. Per opera dello Spirito Santo, il memoriale della morte e risurrezione del Signore diventa sorgente di grazia per tutti, vivi e defunti. In ogni Messa, Cristo si offre nuovamente al Padre, e tutta l’umanità è portata in questa offerta.
I frutti spirituali della messa
La Messa santifica innanzitutto coloro che vi partecipano e si uniscono consapevolmente al sacrificio eucaristico. Porta frutto anche per coloro che non sono presenti: i vivi per i quali preghiamo, i malati, le famiglie e i defunti. La salvezza del mondo passa attraverso questa offerta quotidiana. La grazia della Messa agisce nel tempo presente, ma anche in tutta la storia, perché unisce cielo e terra.
L’intenzione di messa: offrire l’Eucaristia per un defunto
Sebbene ogni Messa abbia una portata universale, è possibile aggiungere un’intenzione speciale. Ad esempio, si può richiedere che una Messa venga celebrata per una persona, viva o defunta, in vista di uno specifico bene spirituale. Questa intenzione speciale è un modo per indirizzare i frutti della Messa a una persona, come si dirige un canale verso una terra assetata. La Chiesa raccomanda di celebrare la Messa in occasioni importanti: i funerali, il nono giorno, il trentesimo giorno e l’anniversario di un decesso.
Offrire più messe: una pratica sostenuta dalla tradizione
La tradizione della Chiesa raccomanda di celebrare diverse Messe per i defunti. Tuttavia, non insegna che un numero specifico di Messe garantisca l’ingresso in cielo di una persona defunta. La salvezza rimane una grazia gratuita, offerta da Dio. Santa Monica, madre di Sant’Agostino, lo ha testimoniato sulla soglia della morte: “Quello che ti chiedo è che tu ti ricordi di me all’altare del Signore” (cfr. Confessioni, 9, 11). La Chiesa insegna che questa offerta è il dono più bello che si possa fare a un’anima defunta.
Iscrivere un defunto alla messa perpetua
Offrendo una messa perpetua per una persona cara, vivente o defunta, siamo invitati a unirci alle nostre preghiere. Potete registrare la vostra persona cara, vivente o defunta, seguendo il link qui sotto:
La messa perpetua non esclude le altre preghiere
L’iscrizione alla Messa perpetua non esime i fedeli dal pregare personalmente per i propri defunti. Non sostituisce le Messe speciali celebrate nelle parrocchie, né gli atti di fede, speranza e carità offerti per i defunti. La preghiera per i defunti è un’opera di misericordia spirituale, un modo concreto di amare coloro che ci hanno preceduto.
La messa perpetua: una preghiera iscritta nella durata nel tempo
In alcuni luoghi, come il santuario di Notre-Dame de Montligeon, è possibile iscrivere una persona viva o defunta a una cosiddetta messa “perpetua”. Non si tratta di una messa unica ripetuta all’infinito, ma di un impegno permanente a portare questa persona nella preghiera eucaristica quotidiana, all’interno di una grande fraternità di preghiera. Ogni giorno vengono celebrate diverse messe secondo le intenzioni dei membri di questa fraternità, in collegamento con gruppi di preghiera sparsi in tutto il mondo.
Una preghiera efficace, perché basata sul sacrificio di Cristo
La grâce eucharistique ne se divise pas. Le sacrifice du Christ est d’une valeur infinie. Ainsi, qu’une messe soit célébrée pour une personne seule ou pour une fraternité entière, la grâce divine s’y répand sans mesure. L’Église enseigne que Dieu n’est pas limité dans sa puissance de sanctification. C’est pourquoi il est juste et bon d’entrer dans une fraternité de prière comme celle de Montligeon.
Iscriversi o iscrivere una persona cara alla messa perpetua
L’iscrizione alla Messa perpetua può essere effettuata in loco, presso il santuario o online. La Chiesa accoglie questa intenzione come un atto di carità. Chiunque può iscriversi, credente o no, vivo o defunto. È anche lodevole pregare per i propri nemici, secondo l’esortazione di Cristo: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano” (Mt 5,44).
L’offerta materiale: un sostegno alla Chiesa
Di solito, per ogni iscrizione si propone un’offerta. A Montligeon, l’importo è fissato a 38 euro. Questa offerta contribuisce a garantire la vita materiale del santuario, la manutenzione dei locali e il lavoro di coloro che si occupano dell’accoglienza e della preghiera. Questa offerta non è un prezzo di acquisto spirituale, ma una partecipazione concreta alla vita della Chiesa. L’essenziale rimane l’amore con cui si offre, non l’a quantità’ammontare.
Pregare per le anime del purgatorio: un impegno di carità
La Fraternità di Montligeon invita inoltre coloro che si iscrivono alla Messa perpetua a diventare essi stessi animatori della preghiera. Alcuni scelgono di pregare quotidianamente per le anime del purgatorio, soprattutto quelle più abbandonate. Altri si uniscono a un gruppo di preghiera locale. Si forma così una comunione viva, in cui i vivi pregano per i defunti e i defunti intercedono per i vivi.
L’efficacia della messa in suffragio
Il nome del defunto, menzionato o meno durante la celebrazione, non ne determina l’efficacia. Ciò che conferisce alla Messa la sua fecondità spirituale è l’intenzione del sacerdote che celebra e la sua partecipazione al sacrificio di Cristo. La Chiesa insegna che Dio conosce perfettamente coloro per i quali preghiamo e che agisce secondo la Sua misericordia.
Convertirsi per pregare meglio
La preghiera per i defunti affonda le sue radici nella conversione del cuore. Per portare i nostri defunti davanti a Dio, dobbiamo avvicinarci noi stessi al Signore: attraverso la frequenza ai sacramenti, attraverso una vita di fede viva, attraverso l’amore per il prossimo. Perché chi ama Dio ama necessariamente gli altri, vivi o defunti.