Originario di La Chapelle-Montligeon, il 78enne André Guérin è un assiduo frequentatore del cimitero locale. Il 2 novembre 2023, ha spiegato lo scopo della sua visita al cimitero.
Abbiamo incontrato André Guérin il 2 novembre 2023, un giorno tradizionalmente dedicato al ricordo e alla preghiera per i defunti. Stava assistendo alla benedizione delle tombe del cimitero di Chapelle-Montligeon da parte dei cappellani del santuario. Testimonianza
“Il cimitero è la mia memoria. Ci sono i miei bisnonni, i miei genitori, mia moglie e il mio primo figlio. Oltre a tutta una serie di persone che conoscevo bene nel mio comune. In qualità di responsabile dell’associazione del patrimonio culturale, dovevo essere al cimitero il 2 novembre. Per me è un dovere.
Sono un visitatore abituale del cimitero. Mi piace passeggiare, andare a trovare una persona e un’altra. Anche se non mi parlano più, posso ancora vedere i loro volti e sentirli.
Una passeggiata al cimitero non mi rende triste perché non ho paura della morte. Anche se ci penso spesso perché è la fine della nostra vita.
Dove vedi i morti oggi?
Non lo so. Per me sono lì, sotto le lapidi, ma cosa rimane di loro? Poi, la storia del paradiso, del purgatorio, è un territorio in cui non oso addentrarmi. Ma quello di cui sono sicuro è che sono vivi, vivi per sempre.
Quando vado al cimitero, sento che i miei morti sono presenti. Sono lì. Quando visito la tomba di mia madre, riesco a vederla e quasi a sentirla di nuovo. È così che va la vita.
Un messaggio per chi ha perso una persona cara?
È complicato perché ognuno vive la morte a modo suo. Questo non vuol dire che non provo tristezza e dolore, ma non si può continuare a lamentarsi per sempre. Devi vivere. Devi. Vivere!”