« Dal primo giorno ho ritrovato il senso del mio lavoro di professore »

2 Marzo 2023

J'ai retrouvé le sens de mon travail, témoignage de Cécile pendant la session Sens du travail à Montligeon
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Cécile ha partecipato alla sessione « Sens du travail (Senso del lavoro)» a Montligeon. Ella che peraltro aveva sempre voluto essere un’insegnante, aveva finito col dubitare della propria vocazione. Dal primo giorno ha invece ritrovato il senso del suo lavoro di professore. Ha anche riflettuto sull’armonizzazione della sua vita personale e della sua vita professionale. Testimonianza.

Ho ritrovato il senso del mio lavoro

“Quando sono arrivata, ero ancora un po’ persa. Mi rendevo conto di essere molto cambiata a livello personale a seguito di una prova vissuta il precedente mese di gennaio. Avevo perso il senso del mio lavoro e avevo bisogno di riallineare la mia vita professionale e la mia vita personale.

E’ piuttosto straordinario, perché sono arrivata ieri sera alle 18 h 30 ed oggi sabato a mezzogiorno ho ritrovato il perché volessi essere un’insegnante: per trasmettere ed elevare. Desidero dare agli allievi il gusto di imparare e il gusto della materia (inglese). Il senso del mio lavoro è elevare, con questa nozione di altezza: portare gli allievi a crescere, a progredire.

Non so ancora come realizzarlo, ma avere ritrovato il senso del mio lavoro mi consentirà di potere resistere e progredire quest’anno, essendo più positiva. I granelli di sabbia soliti avranno minore importanza, perché so che insegno perché amo il mio mestiere. Sarò anche più unita interiormente.

Armonizzare via professionale e personale

Sono al tempo stesso professoressa e mamma di una bimba di tre anni. In più, la vita personale talora è disseminata di prove (ho subito un aborto lo scorso mese di gennaio). Lavorare sull’essere umano è molto complicato perché la vita personale è umana e anche la vita professionale è umana. Non è sempre evidente, da cui l’importanza di fare delle pause, porsi domande , riposarsi. L’ho giustamente imparato solo l’anno scorso perché sono stato ferma per quasi sette mesi. È anche ciò che mi ha permesso di cambiare personalmente e mi ha dato lo slancio per andare avanti.

Il mio lavoro è educare i giovani, e non è sempre facile perché questo mestiere è sempre meno rispettato e riconosciuto. Prima erano gli studenti che non rispettavano più gli insegnanti, ora sono gli studenti e i genitori. Faccio questo lavoro per vocazione: sin da piccola, volevo essere un’insegnante di scuola. Sono diventata un’insegnante ma visto che ho finito col farmi domande sulla mia vocazione, non lo trovo banale.

La sessione

Due giorni sono sufficienti perché i topos del coach sono molto interessanti e molto densi. Il gruppo è molto importante. Eravamo una ventina di persone che lavoravano in una grande varietà di professioni: avvocati, ingegneri edili, agricoltori, consulenti, ecc. È stato ancora più interessante per me, poiché non conosco affatto il mondo degli affari. Gli scambi sono molto ricchi e ci fanno reagire, ci aiutano ad andare avanti. Raccontiamo ciò che viviamo sul lavoro, i nostri valori, le nostre emozioni. Il fatto di dare un nome alle cose ci permette di progredire. E come spesso accade nelle sessioni di Montligeon, c’è una grande benevolenza. Inoltre, sappiamo che non tutto ciò che viene detto verrà fuori dalla sessione. Questo è un nodo chiave per potersi lasciare andare e progredire insieme.

Il suo messaggio a chi soffre nel proprio lavoro

Non sei solo. Dio è sempre con noi. È molto importante accettare di essere accompagnati, di essere aiutati. In effetti, siamo bloccati dalla nostra educazione, dalle nostre convinzioni. Uno sguardo esterno a tutto questo, permette di andare avanti e non riprodurre più sempre gli stessi schemi perversi che ci incatenano. Penso davvero che dovremmo tutti prenderci una pausa e darci il tempo di rispondere alle nostre domande. Due giorni nella vita non sono molti, ma possono davvero portare molto. E se non ti poni domande nel tuo lavoro, puoi chiederti se non stai passando un brutto momento e se sei sicuro di essere sulla strada giusta.

In ogni caso, venire in un santuario fa sempre bene, perché Dio è lì con noi e lo Spirito Santo opera in ogni modo.

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