Quando immaginiamo i corpi immortali, pensiamo al dipinto di Botticelli, Le Tre Grazie. Mostra tre donne vestite con veli leggeri che danzano sulle aiuole. Faremo lo stesso con i nostri corpi risorti? Con Don Pierre Gazeau, proviamo a vedere chiaramente e descrivere i superpoteri dei corpi risorti per il programma Sanctuaires normands su RCF.
I corpi risorti sono impassibili
Possiamo citare quattro proprietà che si trovano in San Paolo, poi Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino. In primo luogo, il fatto di non soffrire, chiamato impassibilità. Dopo la risurrezione della carne, non si soffrirà più di malattie o ferite psicologiche o fisiche.
Altro potere dei corpi gloriosi : la sottigliezza
A volte parliamo di corpi spirituali, ma questo non significa che saranno trasparenti. Quando san Paolo dice “corpo spirituale” o “corpo sottile”, intende l’unione molto forte tra corpo e spirito. Possiamo già vederlo sulla terra: il nostro corpo e il nostro spirito sono uniti perché il nostro spirito non vaga accanto al nostro corpo. Ma possiamo vedere che c’è una dualità.
Un esempio concreto: quando la sveglia suona al mattino, lo spirito sa che deve svegliarsi. Ma il corpo non lo vuole. Sentiamo allora fortemente questa dualità che costa e contro la quale spesso combattiamo. San Paolo lo descrive dicendo: «Non faccio il bene che vorrei, ma faccio il male che non vorrei» (Rm 7,19).
L’agilità
I corpi spirituali non ne soffriranno più, vale a dire che il corpo sarà così perfettamente unito allo spirito che tutto ciò che lo spirito vuole, anche il corpo lo vorrà. Questa perfetta unità del corpo e dell’anima è chiamata la sottigliezza dei corpi spirituali. In cielo, i nostri corpi saranno alleggeriti dal peso di questa dualità, dal peso del peccato, dai fardelli, e avremo una grande facilità di vita. Da qui nasce un’altra proprietà: l’agilità.
Un superpotere : la chiarezza
Il corpo di Cristo risorto è luminoso. Per aiutarci a capire questo, possiamo guardare alle esperienze di Dio nell’Antico Testamento. Per esempio, quando Mosè scende dal Sinai dove ha incontrato Dio per quaranta giorni, il suo volto è luminoso, trasfigurato.
Possiamo anche pensare alla Trasfigurazione dove Gesù appare luminoso, trasfigurato, cioè in questo stato di corpo glorioso. In cielo, i nostri corpi, a somiglianza del corpo di Cristo, saranno luminosi.
Questo non significa che illumineranno la notte, ma questo mostra il loro splendore nella nuova creazione. Ciò sgorgherà da ciò che l’anima sperimenterà e che risplenderà attraverso il corpo. La gioia della nostra anima fluirà attraverso i nostri corpi. I nostri corpi saranno luminosi perché beneficeremo di questa luce, di questa influenza di Dio su di noi. Saremo così vicini a Dio che questa irradiazione di Dio sarà anche la nostra.
Una Playstation in cielo?
Quando pensiamo al cielo e a come sarà il nostro corpo, è difficile immaginare di poter gioire senza avere ciò che ci rende felici oggi: un’auto, una casa per esempio. Mi piace molto quello che dice il Catechismo della Chiesa Cattolica su questo. Esso prende come punto di partenza le nostre aspirazioni e i desideri del nostro cuore e afferma che questi desideri sono l’inizio di ciò che Dio sta preparando per noi.
Ricordo che un ragazzino mi chiese: “Avremo la PlayStation 5 in paradiso?” Quando gli ho detto di no, mi ha detto che in questo caso non voleva andare. Un po’ contrariato, mi sono ricordato di quello che dice la Chiesa. Ed è stato durante la notte che ho trovato la risposta. Avrei potuto benissimo dirgli “sì”, perché quello che sperava non era tanto di trovare l’oggetto, il controller e lo schermo, quanto di trovare la gioia che provava nell’accendere la sua console e giocare con essa.
La gioia che assapora sulla terra mentre gioca, mi sembra che sia Dio che gliela dona perché possa andare da lui a gustare la gioia eterna. Così le nostre piccole gioie, anche se imperfette, sono l’annuncio di una gioia molto più grande per la quale siamo fatti.
I corpi risuscitati saranno accresciuti?
Possiamo vedere che oggi c’è la tentazione di migliorare il nostro corpo. Può essere un male se questo lo desideriamo perché non accettiamo il nostro corpo ed è una negazione del nostro corpo. Ma possiamo anche vedere che il nostro corpo è limitato e che ci fa soffrire. È quindi meglio non usare il termine “accrescimento”. In cielo, per grazia di Dio, se il Signore vuole veramente, i nostri corpi possono essere in grado di fare cose che noi non possiamo fare oggi, ma non negando il corpo che abbiamo ora.
I corpi non saranno bionici o come nei film di fantascienza, ma piuttosto saranno totalmente sviluppati. Le nostre sensazioni saranno molto più forti, molto più intense, decuplicate.
In quale luogo saranno i corpi risuscitati?
I corpi gloriosi saranno nella nuova creazione. Questo fa parte degli eventi della fine dei tempi e della Parusia predetta da Gesù. Quando ritornerà nella gloria per giudicare i vivi e i morti (il Giudizio Universale), i corpi risorgeranno e la creazione sarà rinnovata. Ancora oggi geme “nelle doglie del parto”, come dice San Paolo.
Da parte sua, san Giovanni nell’Apocalisse, ci parla della Gerusalemme celeste. Questo ci mostra che se il nostro corpo soffre oggi, è chiamato alla risurrezione, così come alla creazione. Infatti, ciò che Dio ha creato nella Genesi non sarà distrutto dal peccato, ma ricreato in modo nuovo. Così possiamo capire che cosa significano la nuova terra e i nuovi cieli.