Tutti noi sperimentiamo tentazioni a cui acconsentiamo o a cui cerchiamo di resistere. Da dove vengono e quali forme possono assumere? Riflessione sul combattimento spirituale e le tre tentazioni fondamentali dell’uomo, con padre Charles Lenoir, cappellano del santuario di Montligeon ed ex esorcista.
Che cosa ci fa l’idea di lotta in una religione di amore e di pace?
Gesù stesso ne ha parlato con una frase che scandalizza tutti: «Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la spada» (Mt 10,34). E il Concilio Vaticano II precisa che «una dura lotta attraversa tutta la storia dell’umanità. Iniziata fin dall’inizio, durerà fino alla fine del mondo. » L’immagine è pronta. La vita umana, la vita cristiana, è una lotta: è una lotta per amare. Una lotta contro quelle forze del male che ci impediscono di amare.
Dall’inizio della creazione del mondo fino ad oggi, ci confrontiamo con le stesse realtà e le stiamo sperimentando tutti. La Bibbia ci dice quali sono i tre avversari contro cui dobbiamo combattere: il diavolo, la carne e il mondo.
A chi ci si rivolge?
Tutti abbiamo fatto, una volta o l’altra, l’esperienza di essere tentati. Sappiamo che c’è qualcosa che non va, ma una vocina ci sussurra: “Lo puoi fare, lo fanno tutti”. Oppure, ad esempio, quando abbiamo voglia di lanciare una brutta frecciatina a qualcuno. Una vocina ci dice di non farlo e a volte resistiamo.
Questo riguarda tutte le età: dal bambino che sta facendo la sua Quaresima e non vuole cedere alla tentazione delle caramelle nel vasetto, agli adulti. Pensate al codice della strada e ai limiti di velocità che sono stati fatti per salvare vite umane. Tuttavia, chi di noi non è stato tentato una volta o l’altra di premere un po’ sull’acceleratore?
Primo avversario: il demone. Chi è e come si manifesta?
Prima di creare gli uomini, Dio aveva creato gli angeli. Aveva offerto loro, come chiede anche a noi, di vivere liberamente in una relazione d’amore con Lui. Alcuni di loro non vollero e decisero che potevano cavarsela da soli, senza Dio. Ma per un angelo è molto difficile fare a meno di Dio, perché la perfezione della sua intelligenza gli mostra costantemente che Dio ha creato tutto.
Questo “made in God” (“Fatto in Dio”) di cui tutte le creature portano il marchio è per loro insopportabile. Così cercano di graffiarlo, di danneggiarlo. Sono costantemente nell’odio perché Dio è amore, nella menzogna perché è verità, nella distruzione perché è creativo, nella bruttezza perché è bellezza, ecc. E cercano anche di attirarci nel loro campo, cioè di danneggiare l’immagine di Dio in noi. Quando vedono questa immagine danneggiata, per loro va meglio.
La tentazione della carne
La parola “carne” è un trabocchetto perché non si tratta del nostro corpo fisico. In San Paolo e San Giovanni, designa il nostro lato oscuro, quello che ci tira giù. Lo sperimentiamo tutti. Oggi sembra che siano le nostre ferite, le nostre cattive abitudini. Quando Sant’Ignazio di Loyola parla dello spirito maligno, include sia il diavolo che le nostre tendenze malvagie. Si tratta di discernerle, di individuare in tutte le idee che ci passano per la testa quelle che vengono dallo spirito buono e quelle che vengono dallo spirito cattivo.
Lo spirito maligno si mimetizza in modo da non essere individuato. Ma non è mai del tutto nascosto: c’è sempre un segno rivelatore. Questo discernimento delle menti è l’arte di riconoscere da dove vengono i pensieri. Se provengono dallo spirito giusto, li accolgo e li metto in pratica. Se provengono dallo spirito maligno, li rifiuto.
La lotta spirituale contro la tentazione del mondo
Anche la parola “mondo” è un trabocchetto. Papa Paolo VI diceva che l’ambiguità di questa parola costituisce una grande difficoltà per la Chiesa. Nel Vangelo troverete anche: “Dio ha tanto amato il mondo da dargli il suo Figlio unigenito” e: “Non vi meravigliate che il mondo vi odi; mi ha odiato davanti a voi. » È la stessa parola, ma si riferisce a due realtà molto diverse.
Il mondo, nel suo senso positivo, è creazione, tutto ciò che Dio ha creato e che è buono e bello. Il mondo, nel suo senso peggiorativo, è l’insieme delle abitudini sociali contrarie al Vangelo. Questo può variare dalle mafie che costringono i loro membri a commettere crimini all’abitudine di raccontare pettegolezzi in un salotto.
Come agisce il diavolo nella nostra vita?
Ci sono due forme di combattimento contro il demonio: il combattimento straordinario, che è esorcismo e rimane raro, e il combattimento ordinario con cui tutti ci confrontiamo. Il diavolo sta cercando di tirarci giù, di tirarci in una direzione contraria al Vangelo. Dobbiamo individuarlo. Se il diavolo non si prende cura di noi, vuol dire che stiamo andando nella sua direzione, cioè sul pendio discendente. Il diavolo attacca per primo coloro che seguono risolutamente Cristo.