“Credo in Dio e la mia vita è solo per Dio”. Queste parole di Anne-Sophie, 60 anni, riassumono il cammino che ha intrapreso fin da giovane. Madre di tre figli e nonna, è venuta a partecipare alla Festa dei Santi nel santuario di Montligeon nel 2024. Ogni anno vi si reca con la convinzione che la preghiera unisce i vivi e i morti. Per lei questo pellegrinaggio è un modo per rendere omaggio ai membri della sua famiglia che fanno parte della Fraternità, ma anche per affidare i suoi cari all’amore del Signore. La sua fede si basa su una promessa ricevuta quando era adolescente: una parola della nonna morente, che le ha trasmesso un tesoro spirituale.
Credo in Dio
Anne-Sophie non ha mai dimenticato la telefonata che ricevette da sua nonna, che si trovava in ospedale in Martinica. Mentre stava per morire, la nonna le disse: “Mia cara bambina, l’unico amico che avrai nella tua vita e che non ti abbandonerà mai è il Signore Gesù.”
Queste parole risuonano ancora nel suo cuore 38 anni dopo. Confida: “Mi sono aggrappata al Signore e mi aggrappo a lui ogni giorno”. La sua fedeltà a Dio è stata alimentata da questa certezza, trasmessa attraverso la sofferenza. Oggi ringrazia questa fede viva che guida ogni sua decisione e la incoraggia a dare testimonianza. In questo modo, il suo “credo in Dio” è radicato in un’esperienza profondamente personale, segnata dalla fiducia e dalla speranza.
Una preghiera che attraversa i confini
Da cinque o sei anni Anne-Sophie è una fedele visitatrice di Montligeon. Vi ha iscritto i suoi cari defunti e le persone che ha incontrato nel corso della sua vita. Per lei è un modo per assicurarsi che venga sempre recitata una preghiera per loro: “Se nessuno della loro famiglia prega, almeno qualcuno qui e altri in tutto il mondo pregheranno per loro”. Sa che la preghiera della Fraternità supera i confini e raggiunge le anime nella speranza cristiana. Ma il suo impegno non si ferma qui. Ha scelto anche di iscrivere i vivi, convinta che molti non vanno a Messa e non pregano. È per loro che affida i loro nomi, convinta che il Signore li sostenga e che la Vergine Maria li protegga sotto il suo manto.
Dio tiene tutti per mano
Per Anne-Sophie, il cammino di fede si esprime in una gioia semplice e profonda. “Sono felice quando vengo qui, molto felice. Molto felice”. La sua testimonianza dimostra che dire “credo in Dio” non è un’affermazione teorica, ma una relazione viva con Cristo e la Vergine Maria. Sa che, nonostante le prove, Dio tiene tutti per mano. È questo che la spinge a tornare a Montligeon anno dopo anno, in un impeto di amore e gratitudine. La sua storia è un invito a non tenere la fede per sé, ma a offrirla come dono, attraverso la preghiera, per i vivi come per i morti.
Anche voi potete unirvi alla Fraternité Notre-Dame di Montligeon e affidare alle sue preghiere i vostri cari defunti o viventi. Insieme, proclamiamo: “Io credo in Dio”.
Scoprite la Fraternità di Montligeon e iscrivetevi i vostri cari defunti: