Liberare le anime dal purgatorio

“Siamo venuti in forze!” esclama una sorridente Marie-Odile, circondata da un gruppo di 27 persone di Les Mureaux. Sono venuti tutti al santuario di Montligeon con un obiettivo comune: pregare per i morti. Insieme formano un gruppo di preghiera attivo, unito nella fede e nella preoccupazione per le anime, che si riunisce una volta al mese a Les Mureaux, nella periferia di Parigi, di cui sono originari.

I morti non sono morti

“La forza della Madonna Liberatrice opera per il nostro gruppo”, spiega. Sono arrivati giovedì e hanno partecipato alle funzioni, alle preghiere e alle attività. Il fervore di questo gruppo non passa inosservato.

Perché una così grande partecipazione? “Siamo venuti per i membri deceduti delle nostre famiglie. È molto importante. I morti non sono morti”. Per loro, pregare per le anime del purgatorio non è una formula: è un’opera di carità, un atto di fedeltà, un legame vivo.

Le anime del purgatorio sono risvegliate!

eCiò che questi pellegrini sperimentano, lo dicono con convinzione: la preghiera ha effetti reali. “Le abbiamo scosse. Si sono risvegliate, le anime del Purgatorio!” Con questa potente immagine, Marie-Odile esprime ciò che sente: una comunione viva tra i vivi e i morti. Questa convinzione si riflette nella sua espressione entusiasta, che trascina il suo gruppo in un movimento festoso e gioioso.

Per loro il santuario è per loro un luogo di grazia. Non vengono solo per chiedere. Ringraziano. “Ce ne andiamo con le grazie per intercessione di Nostra Signora di Montligeon”. La preghiera trasforma anche loro.

Andando via, vogliono trasmettere un messaggio: “Venite a pregare come una famiglia! Una famiglia che dimentica i suoi morti è una famiglia che sta iniziando a rompere i legami che la vita ha intrecciato.” La loro fede semplice ma profonda ci ricorda che il legame d’amore trascende la morte.

Una tradizione viva

Gisèle è responsabile del gruppo di preghiera Montligeon a Les Mureaux. Per lei, questa fedeltà si estende anche alla vita quotidiana. “Ogni mese preghiamo per le anime del purgatorio nella nostra parrocchia”. Questa regolarità alimenta la comunione spirituale con i defunti.

Il pellegrinaggio annuale di novembre è il momento culminante di questo processo. “Veniamo per le anime dei nostri genitori, ma anche per le persone che non conosciamo, per il riposo delle loro anime”. Quest’anno, il gruppo ha scelto di venire l’8 novembre, in risposta alla chiamata del loro parroco e per pregare in unione con tutta la parrocchia.

“Ogni anno torniamo. È importante per noi”. Pregare per i morti non è un’abitudine dimenticata: è una tradizione viva, tramandata e vissuta.

Un pellegrinaggio di speranza

Jean-Louis, membro della comunità cattolica senegalese dell’Île-de-France, è stato molto felice di partecipare al pellegrinaggio. “Il Signore ci ha dato la grazia di poterlo condividere con fratelli e sorelle provenienti dall’Africa, dalle Antille e anche dalla Francia”.

Ogni anno vengono a pregare per i morti. Pregano “affinché il Signore mostri loro misericordia”. E sanno che un giorno anche loro avranno bisogno di questa preghiera. “Non sappiamo chi pregherà per noi. Ma oggi stiamo pregando.

Il pellegrinaggio diventa così un atto di speranza. Una testimonianza di fede nella vita eterna. Uno scambio silenzioso ma potente tra cielo e terra. “Anche loro pregano per noi. Questo è certo”.

Venite a pregare per i vostri morti a Montligeon

Anche voi potete affidare i vostrii cari defunti alle preghiere della Chiesa. Ogni giorno nel santuario di Montligeon viene celebrata una messa per le anime del purgatorio.

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