Alcuni portano il peso di un lutto non vissuto dalle generazioni precedenti. Perché portare il lutto di un primogenito? Marc d?anselme è uno psicologo clinico. Nel suo studio egli riceve soprattutto faiglie e coppie; anima le sessioni per coppie a Montligeon. Ci dà alcuni elementi di risposta in una grande intervista con la redazione di Chemin d’éternité, la rivista del Santuario.
Perché portare il lutto di un primogenito? Per Marc d’Anselme, è importante che i genitori passino da un legame carnale con l oro figlio deceduto a un legame spirituale. Se questa trasformazione non ha luogo, i loro altri figli potranno portarne il peso, e così anche le generazioni successive.
Certi portano il peso di un lutto non vissuto adeguatamente dalle generazioni precedenti.
« Ho ricevuto un uomo di una cinquantina d’anni che non smetteva di parlarmi di suo fratello morto. Nella conversazione, mi sono reso conto che si trattava di un fratello maggiore. Egli quindi non l’aveva conosciuto, ma i suoi genitori non ne avevano portato il lutto. Il legame carnale che loro avevano con lui non aveva subito una evoluzione. Il loro figlio vivo ne risentiva una sorta di pesantezza, di cui bisognava aiutare a liberarsi. »
Perché non portare il lutto di un figlio primogenito può pesare sugli altri figli?
«In una famiglia, la trasmissione si fa per impregnazione. E’ la sua forza. Il figli si costituisce in questo modo. Può quindi ritrovarsi, senza rendersene conto, col problema dei suoi genitori, ivi compreso un lutto non adeguatamente portato. Se ne accorgerà più tardi, da adulto. »
Saperne di più sulle sessioni lutto a Montligeon :
Famiglie, rapporti genitori/figli, problemi di coppia, etc, trovate la grande intervista a Marc d’Anselme in Chemin d’éternité n°305 Luglio/Agosto 2021