Pregare per coloro che sono vicini al Signore

« Montligeon rappresenta molte cose», confida Monsignor Stanislas Lalanne, al tempo Vescovo emerito di Pontoise. Ogni due anni, vi si recava per un ritiro pastorale con la sua diocesi. Più di cento tra laici, sacerdoti, religiosi e religiose partecipavano a queste intense giornate.

Questi ritiri non erano semplici pause spirituali, ma costituivano un tempo scandito dalla responsabilità pastorale di ciascuno. “Siamo sempre stati accolti con grande calore ed era una gioia venire a trascorrere qui quattro o cinque giorni”. In questo santuario, sostenuto dalle preghiere dei sacerdoti e delle suore, ognuno trovava un luogo solido in cui nutrire la propria vita spirituale. Montligeon diveniva così uno spazio unico in cui si fondevano silenzio, preghiera e fraternità cristiana.

Pregare con coloro che ci hanno preceduto nella fede

A Montligeon, la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti assumono una dimensione speciale. “In questa festa, preghiamo con tutti coloro che ci hanno preceduto nella fede, tutti coloro che sono già vicini al Signore”. Per Mons. Lalanne, questa preghiera manifesta una profonda comunione con l’intero Corpo di Cristo. La Chiesa non si limita ai fedeli visibili nelle chiese. Include anche i santi e i defunti, che, già con il Signore, ci precedono, ci indicano la via e intercedono per noi. Pregare per coloro che sono vicini al Signore amplia la nostra prospettiva: significa riconoscere che la vita ecclesiale trascende il tempo e lo spazio e che la famiglia cristiana si estende nell’eternità.

Una esperienza di Chiesa universale a Montligeon

Il vescovo sottolinea il legame tra Montligeon e l’esperienza vissuta a Roma: “Sono appena tornato da Roma, ieri ero con il Papa. L’esperienza della Chiesa universale che abbiamo a Roma, la ritrovo anche qui”. Presiedendo la messa, ha riscoperto questa impressione di unità nella diversità.

I fedeli provengono da regioni diverse, con storie e sensibilità diverse. “C’erano giovani, anziani, diversi colori della pelle, e questa è la Chiesa. Non ci scegliamo a vicenda; siamo chiamati a essere fratelli”. Questa assemblea multicolore rende visibile il cattolicesimo: un popolo eterogeneo unito dalla stessa fede.

La gioia di celebrare insieme Ognissanti

La liturgia di Ognissanti ha avuto un profondo impatto sul vescovo Lalanne. “La liturgia è stata preparata molto bene e i testi della Parola di Dio sono davvero potenti e ispiranti”. È una vera esperienza di Chiesa, dove ogni fedele partecipa alla gioia comune di celebrare. L’assemblea diventa quindi un’immagine viva del popolo di Dio in cammino, in tutte le sue sensibilità, animato dalla stessa speranza. Questa esperienza alimenta il desiderio di tornare: “Era davvero il popolo di Dio che era lì, con la fede e la gioia di celebrare. Ho davvero voglia di tornare”.

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