A Montligeon, la morte cambia la tua vita
Intervista con don Paul Denizot, rettore del Santuario
Chi di noi non ha mai conosciuto il dolore della separazione da un essere amato? A Montligeon, la domanda a proposito della morte trova un senso. Molti ritrovano la speranza dopo la morte.
Come trovare la speranza dopo la morte? Sylvie ed Erick possono testimoniarlo. Il 13 novembre 2015, le loro figlie Marion e Anna sono state assassinate sulla terrazza del Petit Cambodge. Soli o con la parrocchia, Sylvie ed Érick sono venuti varie volte a Montligeon. Hanno incontrato i cappellani, partecipato alle celebrazioni e si sono lasciati consolare dalla Madonna Liberatrice.
A Montligeon, ritrovare la speranza
Oggi le loro lacrime continuano a scorrere, ma vivono ogni istante in comunione con Marion e Anna. Nella fede, sono sicuri che le figlie sono con la Vergine Maria e con Gesù e che le ritroveranno in Cielo. « Senza Dio né Maria non c’è nulla, spiega Sylvie. Per me le figlie non sono morte. Sono vive in me. Sono molto felice di essere a Montligeon. Sento che le mie figlie sono qui, è la cosa principale. »
Come questi genitori fortemente provati, « vediamo molte persone deporre i loro defunti a Montligeon, concedere il perdono e ritrovare la speranza », testimonia don Paul Denizot, il rettore del Santuario
Ritrovare la speranza dopo la morte
A Montligeon, i sacerdoti della comunità Saint-Martin accolgono, ascoltano e consolano i pellegrini e in particolare coloro che soffrono.
« Noi annunciamo la buona novella, che l’amore è più forte della morte, in una società dove la morte viene occultata. In periodo di crisi sanitaria, la morte è evocata solamente in modo tecnico. Si cerca solo di impedirla o di evitare la sofferenza. Ma tutti noi moriremo un giorno! prosegue il sacerdote.
La fede cristiana ha una risposta decisiva, perché asserisce che la morte non costituisce l fine di tutto. La vita ha un senso e l’uomo ha un avvenire oltre la morte. »
don Paul Denizot.
Una speranza: la morte può cambiare la tua vita
« Dal 30 ottobre 2020, non abbiamo più potuto ricevere a Montligeon le persone che soffrono, prosegue don Paul. Abbiamo moltiplicato gli sforzi per raggiungerle attraverso i social. Ma niente può sostituire una visita di persona a Montligeon, dove hanno luogo l’incontro con un sacerdote e il fatto di potersi affidare o di affidare una persona cara alla Madonna Liberatrice.»
Le sessioni destinate precisamente alle persone in lutto, in sofferenza per il lavoro, alle persone impegnate nel prestare le cure, sono state infatti annullate seguendo le restrizioni sanitarie cui anche il Santuario ha dovuto adeguarsi.
A Montligeon, i sacerdoti della comunità Saint-Martin celebrano ogni giorno la messa perpetua per tutte le persone raccomandate alla Fraternità di Montligeon. Questi milioni di persone vive o defunte, e tutti coloro che le hanno iscritte « tessono dei legami invisibili ma reali, oltre la morte ».
La Fraternità di Montligeon oltre la morte
« Vi invitiamo a raccomandare le persone care, vive o morte (bambini, nipoti, nonni…) alla messa perpetua, afferma don Paul Denizot. In periodo di Quaresima potremo anche farlo per le persone che amiamo di meno o con cui i nostri rapporti sono difficili. Così, esse beneficiano della preghiera del Santuario, dei gruppi di preghiera e di tutta la comunità. “