Ogni anno, molti pellegrini si recano al santuario di Notre-Dame de Montligeon per pregare per i loro cari defunti. Gérard, Christine e Myriota sono tra questi fedeli abituali. Per loro, questo pellegrinaggio non è triste: al contrario, apre alla speranza che i defunti abbiano “un futuro luminoso davanti a loro”.
Venite a pregare per i defunti a Montligeon
“Veniamo ogni anno”, spiegano Gérard e Christine. Il loro approccio è semplice ma essenziale: pregare per i loro parenti, amici e tutte le persone affidate alle loro cure.
Di solito visitano il santuario intorno al 17 novembre. Quest’anno hanno scelto il 1° novembre, festa di Tutti i Santi, per prolungare la loro presenza pregando a partire dal giorno successivo per i fedeli defunti. Questo doppio appuntamento esprime la continuità tra i santi già nella gloria e le anime in cammino verso il cielo.
Una celebrazione gioiosa
I pellegrini condividono la loro emozione per la bellezza della liturgia. Gérard confida: “La cerimonia è stata molto bella. La giornata non è ancora finita, ma sappiamo già che continuerà in modo favorevole”.
Lungi dall’essere segnata dalla tristezza, questa celebrazione alimenta la speranza cristiana. “I nostri defunti sono sì morti, ma allo stesso tempo vivi. O sono già in paradiso o stanno per entrarci. Quindi hanno un futuro luminoso davanti a loro”, insiste Christine.
Il potere della preghiera di gruppo
Riunirsi in un gruppo di preghiera rende il processo ancora più significativo. Insieme, i fedeli pregano per le intenzioni degli altri. “Preghiamo per i defunti delle nostre famiglie, ma anche per quelli degli altri membri del gruppo. È una solidarietà spirituale”, dice Christine.
In questo modo, la festa di Ognissanti e la commemorazione dei fedeli defunti appaiono come due fasi complementari: una celebra i santi che sono andati in paradiso, l’altra ci ricorda la nostra responsabilità di pregare per coloro che si stanno ancora preparando al paradiso.
I nostri defunti rimangono presenti
Questo pellegrinaggio ci ricorda che la morte non spezza i legami d’amore. “Non è perché sono morti che li dimentichiamo”, spiega Myriota. “Li onoriamo attraverso la Messa e le nostre preghiere”.
Ma il rapporto è reciproco. Gérard aggiunge: “Non credo che i nostri defunti si dimentichino di noi. A volte ci danno dei segni.
Nella fede cristiana, i morti non scompaiono: entrano in una nuova vita. Hanno un futuro luminoso davanti a loro e questa speranza si riflette anche su coloro che pregano per loro.
Anche voi potete partecipare ai pellegrinaggi in cielo e affidare i vostri cari defunti alla messa perpetua. Insieme, alimentiamo la speranza che i nostri defunti sono vivi e che hanno un futuro luminoso davanti a loro alla presenza di Dio.