La fraternità è il cuore dell’opera di Montligeon. Riunisce tutte le persone raccomandate alla preghiera del Santuario. È anche un’opera di apostolato per tutte le persone impegnate nei gruppi di preghiera. Exxo le spiegazioni di don Martin Viviès al microfono di Guillaume Desanges in onda su RCF
Le porte dell’obituario si aprono una sola volta all’anno. Questo mobile, collocato nella sacrestia della basilica, custodisce i 135 registri su cui sono iscritti i nomi delle persone raccomandate alla Fraternità di Montligeon a partire dalla creazione dell’opera nel 1884. Alla fine di novembre i cappellani sono venuti in processione a depositare il 136° registro. Esso contiene tutti gli iscritti dell’anno.
Per loro e per le persone iscritte – da 15 a 20 milioni – ogni mattina viene celebrata a messa perpetua.
Da 15 a 20 milioni di persone viventi o defunte iscritte alla fraternità di Montligeon
La fraternità riunisce le persone iscritte ed anche i membri associati, ossia le persone che si impegnano in un apostolato di preghiera per i defunti.
Questo apostolato è una delle sette opere di misericordia riproposte da papa Francesco nel 2015: «seppellire i morti». Come qualsiasi opera di misericordia, comporta un aspetto di carità materiale ed un aspetto spirituale: qui, la preghiera per i defunti.
I defunti non hanno soltanto bisogno dell’offerta di una messa specifica, ma anche necessitano che la loro sorte divenga una preoccupazione della vita cristiana, che le persone sentano il desiderio di riparare per loro e di far conoscere la preghiera per i defunti.
Concretamente, si tratta di entrare in un gruppo di preghiera che si riunisce regolarmente per recitare il rosario e meditare un piccolo punto dottrinale. Consiste anche, d’intesa con il parroco, nel praticare un’opera di beneficenza nella parrocchia.
Oggi, l’Opera di Montligeon conta più di 800 gruppi di preghiera in 180 Paesi.
La fraternità, un’idea cara al Rev. Buguet
La tradizione di celebrare diverse messe di fila per i morti è stata avallata da San Gregorio Magno, nel VI secolo d.C. Egli apprese che dopo la morte di un monaco erano state ritrovate delle monete nella sua cella. Tutto il contrario del voto di povertà cui si era impegnato il religioso!
Gesù apparve a papa Gregorio che aveva appena terminato di celebrare la trentesima messa per il riposo dell’anima del monaco e gli promise che tutte le anime per le quali verranno offerte trenta messe una dopo l’altra verrà immediatamente liberata. Da qui l’abitudine di fare celebrare delle trentine di messe per un defunto.
Molto tempo dopo, nel XIX secolo, il Rev. Buguet, fondatore dell’Opera di Montligeon, venne molto segnato dall’efficacia dell’apostolato delle confraternite cui era iscritto e dove annodò delle amicizie molto forti.
Presa l’abitudine di celebrare una messa tutti i lunedì per l’anima più derelitta del Purgatorio, scosso dalla morte di suo fratello e delle sue nipoti, crea a Montligeon nel 1884 una nuova «associazione per la liberazione delle anime trascurate del purgatorio» e comincia a far celebrare una messa perpetua per tutte le persone raccomandate all’Opera.
Approvata dal Vescovo del luogo, questa pia unione viene eretta in « arciconfraternita » di diritto pontificio da papa Leone XIII nel 1893, con le proprie indulgenze.
Come raccomandare una persona viva o defunta alla fraternità? Basta scrivere al Santuario o cliccare sul link qua sotto. A chi può, è chiesta un’offerta di 36 € (corrispondente a due messe).
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