La giustizia è un desiderio profondamente iscritto nel cuore dell’uomo. La giustizia consiste nel correggere uno squilibrio causato da un’offesa tra due persone. Sulla terra, è imperfetta. Ma viene superata dalla misericordia. Al microfono di RCF Orne – Calvados -Manche, don Guillaume d’Anselme most5ra i limiti della giustizia umana e come essere giusti in quanto cristiani.
La giustizia è un desiderio del cuore dell’uomo
L’uomo porta in sé dei grandi desideri: desiderio di vita, di amore (amare ed essere amato), di verità, di felicità, di giustizia… Ad esempio, il desiderio innato di giustizia fa sì che ci ribelliamo spontaneamente quando un colpevole resta impunito e approfitta dei propri crimini, o quando degli innocenti pagano ingiustamente. Tutti questi desideri che sono incisi profondamente nel nostro cuore dal Creatore possono già realizzarsi in qualche modo su questa terra. E’ per questo motivo che la giustizia degli uomini è così importante. Ma questi desideri sono così grandi, comportano una tale parte di infinito, che nulla potrà mai colmarli totalmente.
Sulla terra la giustizia è imperfetta. La misericordia la supera.
Quando compiamo il male, il nostro atto ha un valore ben superiore a quel che possiamo pensare. Poiché Dio è infinito, l’offesa che gli arrechiamo offendendolo o ferendo un fratello che reca in sé l’immagine di Dio ha qualcosa di infinito. In questo senso la giustizia stretta non può essere soddisfacente, l’offesa non può venire pienamente riparata da questa sola giustizia.
Le parabole e l’atteggiamento di Gesù nel Vangelo mostrano precisamente che esiste qualcosa di più grande della giustizia e che la supera senza negarla: ossia, la misericordia. Dio supera l’offesa e ristabilisce la giustizia arrecando il perdono, cioè la misericordia. La grandezza della misericordia divina deriva dal fatto che essa non costituisce una negazione della giustizia divina, bensì un suo superamento: semplicemente, rende a ciascuno quel che gli è dovuto in misura più giusta che non la mera applicazione stretta del diritto.
Ma quaggiù, coloro che rendono giustizia in nome degli uomini non sono stati offesi personalmente. Il loro ruolo quindi non è necessariamente quello di essere misericordiosi. Le loro decisioni tendono a ristabilire l’equilibrio tra offensore e offeso, anche se sappiamo che non ci riusciranno mai perfettamente.
Da cristiano, come essere giusto ?
Non essendo né Dio, né angeli, abbiamo bisogno di passare attraverso una giustizia umana che si attacchi ai fatti e che renda a ciascuno ciò che gli è dovuto. La giustizia degli uomini tiene conto delle circostanze in cui gli atti sono effettuati ma non può scrutare le intenzioni profonde di una persona colpevole. Può anche sbagliarsi. Solo la giustizia di Dio è infallibile.
Pur restando il più obiettivi possibili, questa giustizia degli uomini deve in un certo modo integrare anche una dimensione d’amore. Quando pratichiamo la giustizia, dobbiamo rendere al nostro prossimo quel che gli è dovuto, e l’amore ne fa parte.
Interrogato dai suoi discepoli sul perdono, Cristo risponde loro che essi devono perdonare, perdonare « fino a 70 volte 7 » a coloro che li hanno offesi. Come cristiani, la sola ricerca della giustizia non può quindi bastarci: siamo anche chiamati a oltrepassarla a somiglianza del Padre dei Cieli e anche noi dobbiamo praticare la misericordia a sua immagine.
Per questo è necessario che ci ricordiamo la distinzione fondamentale tra atto commesso, che può essere innominabile, e l’autore di questo atto, che non si identifica con le sue azioni e mantiene comunque la sua intrinseca dignità. Questa dignità inalterabile della persona umana è rafforzata dal fatto che essa è immagine di Dio ed è salvata da Cristo. La ricerca della giustizia deve quindi passare attraverso la ricerca della salvezza di mio fratello.
Una preghiera per affidarsi a Maria