Come trovare la speranza dopo un lutto? Marie-José ha perduto la sua unica figlia, Hélène, in un incidente stradale. Aveva 18 anni. In lutto, è venuta a Montligeon. Vi ha trovato riconforto e soprattutto la speranza. Testimonianza.
“Montligeon è un luogo di guarigione dove ci si può riappropriare della parola speranza. Quando si è sulla croce, abbiamo bisogno della speranza. Essa ci dice che ritroveremo il nostro defunto perché risusciteremo tutti. La speranza dona un senso alla sofferenza. E’ attraverso la fede che io ho potuto incamminarmi nella speranza. Ma niente è acquisito per sempre, è un sì che si ripete tutti i giorni.”
Marie-José
Montligeon, il santuario delle persone in lutto
IE’ l’una di notte del 22 dicembre 2005 quando la polizia bussa alla porta della casa di Marie-José per annunciargli la notizia impensabile. La sua unica figlia, Hélène, è appena morta in un incidente stradale. “Ero sola, o cercato chi chiamare per aiutarmi. Ho pensato subito a un sacerdote che avevo incontrato due mesi prima ad Ars in occasione della sessione internazionale di sacerdoti dove ero in missione. Abita in Africa. Abbiamo pregato insieme. Prima di partire mi aveva detto che avrei potuto chiamarlo a qualsiasi ora, se necessario. Gli ho telefonato. ”
A migliaia di chilometri di distanza il sacerdote ascolta il pianto di Marie-José. Poi si alza e celebra una messa per l’anima di Hélène. A ripensarci, ella può esclamare : “era il regalo più bello che si potesse fare per l’anima di mia figlia e per il cuore di una madre cristiana !”
Il primo anno successivo all’incidente, Marie-José continua il suo lavoro presso i giovani. Ben circondata dagli amici della parrocchia e dalla sua madrina, ella è in pace ma soffre molto. Dietro consiglio di un’amica, viene una prima volta a Montligeon, “il santuario delle persone in lutto”. Poi si iscrive ad una sessione “Sol levante” (l’antico nome delle Sessioni dedicate al lutto).
Dal lutto alla speranza
“Ero ancora nel rifiuto, la collera, il sentimento di non essere più madre perché non avevo più figli. Non facevo attenzione agli altri partecipanti. Piangevo durante le conferenze e l’Eucaristia. Un mattino, sono scesa in basilica. Ho visto il grande presepe. Ho preso il Bambino Gesù nelle mie braccia e ho detto : Maria, Giuseppe, vi dono mia figlia e prenso Gesù nella mia vita.”
Durante questa sessione,Marie-José ha vissuto una liberazione che le consente di andare avanti. “Dio ci dice che noi non possiamo sopportare pesi al di là delle nostre forze. E’ perché Egli dimora in noi che noi possiamo fare il percorso che conduce dal lutto alla speranza.”
Vivete la speranza iscrivendo i vostri defunti alla Fraternità di Montligeon