La resurrezione di Cristo è una verità di fede. Ma concretamente, la resurrezione cambia la mia vita? Cambia qualcosa nel io sorpo e nel mio rapporto con gli altri? La resurrezione può aiutarmi a morire? La resurrezione mi risparmia dalle prove? La resurrezione dà un senso alla mia vita? Sei domande, sei risposte di don Paul Denizot per RCF Orne.
La resurrezione cambia la mia vita ?
Nessuno può risolversi alla morte. Nel più profondo del suo cuore l’essere umano non può impedirsi di porsi ka domanda: a chi l’ultima parola, alla morte o alla vita?
Noi crediamo, perché gli apostoli e i discepoli ce l’hanno annunciato duemila anni fa, che Cristo è morte e risuscitato. egli ha vinto la morte e ci mostra che la morte, questo inaudito abisso, non è la fine di tutto. Al contrario, Egli è al nostro fianco e ci fa « attraversare le gole della morte » per donarci la vita.
Che cosa la resurrezione cambia concretamente nella mia vita?
« Se Cristo non è resuscitato, noi siamo quelli da compiangere maggiormente », dice San Paolo. In effetti, la nostra vita non è che una tensione verso la morte e verso il nulla. In quel caso, non dovremo più mangiare e bere, come dice l’Apostolo, e neanche addormentarci nella dipendenza. A che cosa serve vivere se il nostro avvenire non ha alcun senso? Ma se Gesù è risuscitato, tutto quello che oggi vivo di difficile non avrà l’ultima parola.
La resurrezione cambia il mio corpo e il mio rapporto con gli altri?
Come il Cristo è risuscitato col suo corpo, noi risusciteremo con la nostra anima e con il nostro corpo. Il corpo non è un meccanismo di cui possiamo fare l’ “upgrade”– aumentarlo -, come promette il transumanesmo. Non è una bambola di stoffa che possiamo buttare via.
Innanzi tutto bisogna rispettarlo ed è per questo che abbiamo delle sepolture. Successivamente speriamo che ritroveremo coloro che abbiamo amato anche nel loro corpo. In Cielo potremo abbracciarli, tener loro la mano, vederli con i nostri occhi e serrarli tra le nostre braccia.
Non ci si salva da soli e noi vogliamo andare in Cielo insieme, come scrive Benedetto XVI. La solidarietà umana fa che dipendiamo gli uni dagli altri. Se io credo alla resurrezione, devo annunciarla ad un mondo talora disperato. Credere alla resurrezione mi impegna di fronte agli altri, in particolare i più deboli e i più poveri.
La resurrezione può aiutarmi a morire?
La promessa della resurrezione non ci impedisce di avere paura. Ci apporta pace e la certezza che la vita e l’amore avranno l’ultima parola. Anche nel momento di morire, avremo bisogno del coraggio della fede di fronte all’abisso della morte. Possiamo pregare per i moribondi. Domandare che essi provino concretamente la presenza di Cristo vincitore della morte.
La resurrezione mi risparmia le prove?
La Vergine Maria ha detto alla piccola Bernadette : « Non vi pometto di essere felice in questo mondo ma nell’altro. » In questo mondo, siamo in pellegrinaggio. « La Creazione geme tutta intera nelle sofferenze di un parto che dura ancora» (San Paolo). La vita cristiana non è una promessa di felicità quaggiù. Noi subiamo delle prove ma sappiamo che la fine è felice. « Le nostre felicità più grandi sono davanti a noi » (papa Francesco).
La resurrrzione dona u senso alla nosra vita ?
Lo vediamo qui a Montligeon. Certe prove non hanno alcun senso secondo lo sguardo umano eppure coloro che le vivono sono di fronte alla speranza. La speranza cristiana ci dice che il Signore piange con noi come pianse il suo amico Lazzaro. Ci dice che il Signore è vittorioso rispetto al dolore e alla sofferenza. Per questo, bisogna tenergli la mano, pronto a gridare verso di Lui, a domandarGli conto. Ma serrando la mano del Signore noi attraverseremo le gole della morte.