Le esperienze di morte imminente (EMI): che cosa pensarne?

Le Esperienze di Morte Imminente (EMI) affascinano. Numerosi sono i libri o i film sulle persone che sono state ai confini della morte e che dicono di avere vissuto un passaggio in un « altro mondo ». Le Esperienze di Morte Imminente: che cosa pensarne? Che cosa pensare delle EMI alla luce della fede cattolica? Le EMI sono la morte?

Queste esperienze presentano delle forti somiglianze. Coloro che ne fanno esperienza vivono inizialmente una “scorporazione”, ossia l’impressione di uscire dal proprio corpo. Si trovano successivamente aspirate attraverso un tunnel alla cui estremità scintilla una luce splendente. E molti testimoniano l’incontro con esseri spirituali e in particolare con un « essere di luce » da cui sprigiona un amore infinito.

Che cosa pensare delle esperienze di morte imminente (EMI) alla luce della fede cattolica?

A prima vista queste esperienze « metafisiche » sembrano da un lato compatibili con l’antropologia cristiana che confessa che l’uomo non è solamente un corpo ma anche un’anima. E’ un essere spirituale e immortale.

Inoltre esistono delle EMI positive e delle EMI negative. Nel primo caso, colui che fa l’esperienza incontra un essere personale che è amore e testimonia di uno stato di pace e pienezza che assomiglia allo stato dell’anima in paradiso. l’EMI negativa è invece descritta come orribile e causa di disperazione. I testimoni provano una terribile impressione di solitudine, di cinismo e disperazione, qualcosa di molto simile alla realtà dell’inferno.

Inoltre, coloro che fanno queste esperienze raccontano di avere percepito la presenza dei parenti e testimoniano la permanenza dei rapporti e degli esseri oltre la morte, contrariamente alla credenza nella reincarnazione. Anche questo è in linea con quanto afferma la fede cristiana.

Infine, questi fenomeni trasformano profondamente le esistenze di coloro che le hanno vissute. La vita non sembra più la stessa quando ci si è avvicinati alla morte, e si è gustato un amore ultraterreno, o si è provata la profondità della disperazione. In questo, se consentono di vivere meglio quaggiù nel dono di sé, le EMI costituiscono una pietra miliare luminosa sul cammino verso la vita eterna.

Le EMI sono la morte ?

Tuttavia, bisogna ricordarsi che se queste esperienze si avvicinano alla morte, non sono la morte.

La “scorporazione” è stata vissuta dalla coscienza ma non corrisponde a una separazione reale dell’anima dal corpo, il cui processo è per contro sempre irreversibile. Per questo motivo le EMI non potrebbero costituire una prova definitiva della vita eterna e della vita dopo la morte. Ancor più, la nostra fede non si appoggia su dei segni ma su un avvenimento: la Risurrezione di Cristo.

Don Paul Denizot, Chemin d’éternité n°299.

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