Pentecoste : il ruolo dello Spirito Santo nella Chiesa

Qale è il ruolo dello Spirito Santo nella Chiesa? In occasione della festa di Pentecoste don Bertrand Lesoing, csm, mette in luce la presenza discreta, ordinaria e al tempo stesso vivificante dello Spirito Santo nella Chiesa.

Alle origini della Chiesa

La Chiesa nasce dallo Spirito Santo. Tutte le testimonianze della Scrittura concordano su questo fatto. La Chiesa nasce dal mistero della Croce. Il Cristo messo al supplizio « rimette lo Spirito » (cf. Giov. 19, 30) e dal suo fianco squarciato sgorgano il sangue e l’acqua, simboli dei sacramenti dell vita nuova, simboli anche della Chiesa, la sposa che Egli si è acquistata attraverso il proprio sangue. La Chiesa, nuova Eva, nasce dal fianco aperto di Cristo, nuovo Adamo.

La Chiesa nasce dal mistero della Pentecoste

La Chiesa nasce dal mistero della Pentecoste, inizialmente da quello che abbiamo l’abitudine di chiamare la « piccola Pentecoste giovannea » (cf. Giov. 20, 19-23) : Gesù, la sera della Resurrezione, alita sugli Apostoli ancora impaauriti e comunica loro lo Spirito, il suo Spirito. Il giorno della Resurrezione diventa così giorno della nuova creazione e si trova misteriosamente legato al primo giorno della Genesi, quando il soffio di Jahvé plana sulle acque.

Nel racconto della Pentecoste, la «grande Pentecoste», così come viene narrata nel libro degli Atti degli Apostoli, ritroviamo gli stessi Apostoli riuniti per celebrare l’Alleanza ed il dono della Legge. In questa occasione Dio sigilla definitivamente la Nuova Alleanza attraverso il dono della Legge Nuova,, « l’amore di Dio diffuso nei nostri cuori attraverso lo Spirito Santo » (cf. Rm 5, 5).

Lo Spirito donato e comunicato spinge la prima Chiesa così costituita ad aprirsi ai percorsi della missione. In ciascuna delle proprie pagine, il libro degli Atti degli Apostoli mostra la Chiesa andare di nascita in nascita sotto la spinta dello Spirito Santo che elimina parecchie esitazioni.

Lo Spirito Santo, anima della Chiesa

Lo Spirito Santo, principio di vita

L’azione dello Spirito Santo non si limita ai primi tempi della vita della Chiesa. In ogni istante, lo Spirito dimora nel suo seno come suo principio di vita, d’animazione e di crescita.

Ospite interiore della Chiesa, lo Spirito Santo è come la sua anima. « quel che l’anima è rispetto al corpo dell’uomo, lo Spirito Santo lo è rispetto al corpo di Cristo che è la Chiesa » scriveva Sant’Agostino in uno dei suoi sermoni.

Lo Spirito Santo, principio di unità

Lo Spirito Santo forma ed edifica il Corpo di Cristo. « E’ in un solo Spirito che tutti noi siamo stati battezzati per non formare che un solo Corpo, Giudei o Greci, schiavi o uomini liberi, e tutti noi siamo stati effusi da un solo Spirito » scrive San Paolo ai Corinzi (1 Co 12, 13). Questa unità assicurata dallo Spirito è tutto il contrario di una uniformità monolitica. Essa lascia il posto ad una diversità dei doni, delle funzioni e dei carismi: « A uno viene concesso dallo Spirito i linguaggio della Sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell’unico Spirito (…) » (1 Co 12, 8).

La messa di Pentecoste è (stata) celebrata domenica 23 maggio 2021 a Montligeon. E’ stata trasmessa in diretta su Youtube

Tutta la Chiesa, istituzionale e carismatica, viene vivificata dallo Spirito Santo

Si vede quindi quanto sia vano opporre una Chiesa dello Spirito a una Chiesa dell’istituzione, una Chiesa dei carismi ad una Chiesa della gerarchia, perché è l’insieme del Corpo di Cristo che è vivificato e unificato dallo Spirito Santo. Sant’Ireneo l’ha perfettamente espresso in una formula rimasta famosa « là dov’è la Chiesa, là è anche lo Spirito di Dio; e là dov’è lo Spirito di Dio là è la Chiesa e tutta la grazia» : quindi non potrebbe esserci manifestazione e presenza dello Spirito che non sia in un modo o in un altro, in modo visibile o invisibile, collegata a questo vasto organo della grazia che è la Chiesa.

Lo Spirito Santo nella liturgia della Chiesa

E’ nella liturgia che si esprime al meglio questa intima compenetrazione dello Spirito e della Chiesa. Niente di stupefacente se ci ricordiamo, seguendo il Concilio Vaticano II, che « la liturgia è il culmine al quale tende l’azione della Chiesa, e al tempo stesso la fonte da cui sgorga tutta la sua forza. » (Costituzione sulla liturgia Sacrosanctum Concilium n. 10).

Lo Spirito Santo agisce attraverso i sacramenti della Chiesa

Al centro di qualsiasi celebrazione liturgica, la preghiera dell’epiclesi indirizzata al Padre domanda il dono dello Spirito. Questo vale in primo luogo per l’Eucaristia. « Tu domandi come il pane diviene il Corpo di Cristo, e il vino il Sangue di Cristo, scrive San Giovanni Damasceno, io ti dico : lo Spirito Santo fa irruzione e compie quel che sorpassa ogni parola e pensiero ». Analogamente tutti gi altri sacramenti comportano questa epiclesi, ed in ciascuno di loro lo Spirito Santo agisce. E’ così che lo Spirito di Cristo ci viene comunicato il giorno del nostro battesimo ed è fortificato in noi nel giorno della nostra cresima.

Nel sacramento di riconciliazione e di penitenza, lo Spirito è al tempo stesso colui che svela il peccato e che consola, donando al cuore dell’uomo la grazia del pentimento e della conversione. Certo, il Padre può comunicare il suo Spirito come lo intende, non è legato all’economia sacramentale che egli stesso ha istituito. Eppure è attraverso questa stessa economia sacramentale che lo Spirito Santo ci viene comunicato in modo ordinario.

Lo Spirito Santo edifica la Chiesa

In questo senso, possiamo parlare di struttura della Chiesa per epiclesi: la Chiesa non cessa di invocare lo Spirito e lo Spirito non cessa di agire in essa e di trasformarla. Così lo Spirito, già presente alle origini della Chiesa, l’edifica giorno dopo giorno, la sostiene, l’unifica e la vivifica, conducendola fino alla sua consumazione nella gloria.

Sì, la Chiesa in pellegrinaggio su questa terra porta in sé la figura di questo mondo che passa, ma al tempo stesso è il caso di questo Ospite interiore «che costituisce il transito della nostra eredità e prepara la redenzione del Popolo che Dio si è acquisito» (cf. Ep 1, 14).

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