“I miei piccoli mi aspettano in Cielo”. Ecco la testimonianza di Martine, mamma di quattro bambini mai nati. ella è venuta a Montligeon in occasione di una sessione “Stabat” organizzata dall’associazione Mère de Miséricorde (“Madre di Misericordia”). Racconta la sua maternità ferita e il suo percorso di liberazione dal senso di colpa.
Martina ha vissuto una infanzia caotica perché era maltrattata dalla madre. Divenuta adulta, si sposa, ma si sente incapace di accogliere la vita : “Come amare quando non si è ricevuto amore?” Rimane incinta quattro volte, e subisce due aborti e poi due aborti spontanei. “Ero colma di odio e di aggressività. Avevo paura di fare male a quel bambino che aspettavo.”
Bambino non nato : una maternità ferita
Ella incomincia con una terapeuta un lavoro sulla sua infanzia piena di maltrattamenti, ma sente una sorta di “cappa di piombo” costantemente sulla sua testa.
Il suo matrimonio non sopravvive a tutte le prove, e Martine fugge il ricordo dei suoi bambini nel proprio profondo. Un sacerdote allora le consiglia di farli esistere, di dare loro un nome e di fare celebrare una messa per loro. E’ l’inizio di un percorso di liberazione svolto a piccoli passi.
Un lungo percorso di liberazione
“Dietro ogni maternità ferita c’è una colpa che domanda di essere accompagnata e poi guarita”. Martine sente parlare delle sessioni “Stabat” organizzate dall’associazione Mère de Miséricorde. In cinque giorni, viene proposto di rivisitare la propria storia per comprendere le cause della maternità ferita, dare un nome alle ferite infantili, ricevere il sacramento della riconciliazione e perdonare a se stesse : “Bisogna vivere con gli atti di morte che si sono compiuti.”
Oggi, Martine ha fatto un cammino liberatorio. Ha dato un nome a ciascuno dei propri figli non nati. “Esistono nella mia anima e nel mio cuore, e non o più paura di dire che in Cielo ho quattro piccoli angeli.”
Nella basilica di Notre Dame di Montligeon, una cappella è consacrata ai piccoli defunti. Ciascuno che lo desideri può venire a pregarvi per un bambino non nato, a prescindere dalle ragioni della non-nascita.